Il Prato della Valle è la più grande piazza di Padova e tra le più grandi d'Europa, con una superficie di 88620 m².
La configurazione attuale risale alla fine del XVIII secolo ed è caratterizzata da un'isola ellittica centrale, chiamata isola Memmia (1775), circondata da una canaletta (alimentata dal canale Alicorno) sulle cui sponde si trova un doppio anello di statue raffiguranti personalità associate alla città di Padova o alla sua Università
In epoca romana qui aveva sede il teatro Zairo, le cui fondamenta sono state rinvenute nel canale che circonda l'Isola Memmia, e un circo per le corse dei cavalli, utilizzando successivamente per i combattimenti e i martiri durante le persecuzioni contri i primi cristiani. Qui infatti morirono martiri Santa Giustina e San Daniele, due dei quattro patroni della città.
In epoca Medievale divenne invece sede di fiere, giostre, feste pubbliche e gare di vario tipo, oltre ad essere luogo deputato a grandi assemblee e al mercato degli animali.
Fino al 1767 l'area di Prato della Valle era di proprietà dei monaci dell'abbazia di Santa Giustina, ma venne espropriato dal Senato Veneto per effettuare importanti opere di bonifica e ristrutturazione, affidate nel 1775 ad Andrea Memmo, Provveditore della Serenissima a Padova, e all'abate Domenico Cerato, professore di architettura a Vicenza e Padova, i quali furono i fautori dell'anello centrale ancora oggi al centro della piazza (cosiddetta "Isola Memmia".
Attorno all'Isola Memmia si trovano 78 statue raffiguranti i più illustri padovani di nascita o d'adozione, oltre a professori e studenti che onorarono la città e l'Università patavina. Agli ingressi dei ponti si trovano invece delle statue dedicate a politici, Dogi e Papi.
L'opera voluta da Memmo era volta a rivitalizzare questo spazio cittadino e a renderlo luogo di mercati ed incontri pubblici, come oggi ancora avviene.
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