Il palazzo della Ragione (detto anche Salone) ospitava anticamente i tribunali cittadini e il mercato coperto di Padova. Fu innalzato a partire dal 1218 e sopraelevato tra il 1306 e il 1308 da Giovanni degli Eremitani, che ideò una nuova copertura a forma di carena di nave rovesciata. Fu affidato a Giotto il compito di affrescare le pareti della grande sala superiore (il "Salone"), seppure le pitture andarono distrutte a seguitò di un incendio nel 1420. Gli affreschi furono ripristinati dal maestro padovano Nicolo' Miretto con la collaborazione di Stefano da Ferrara e di altri pittori. Il piano superiore è ora la più grande sala pensile del mondo (misura 81 metri per 27 ed ha un'altezza di 27 metri) e qui vi sono conservati la "pietra del Vituperio", su cui i debitori insolventi erano obbligati a battere per tre volte le natiche, dopo essersi spogliati (la pratica è all'origine dell'espressione restare in braghe di tela), il gigantesco cavallo ligneo, copia rinascimentale di quello del monumento al Gattamelata di Donatello, realizzato da Annibale Capodilista per una giostra e in seguito donato dalla famiglia alla città, due sfingi egiziane portate nell'800 da Giovan Battista Belzoni e dal 2006 è presente inoltra una ricostruzione del pendolo di Foucault, formato da una sfera di ferro e alluminio del peso di 13 kg appesa a un filo di acciaio lungo 20 metri.
Il piano inferiore ("sotto il Salone") ospita invece lo storico mercato coperto della città. Dal 2021 è incluso dall'UNESCO tra i patrimoni dell'umanità nel sito dei cicli di affreschi del XIV secolo di Padova.