Il Museo di Antropologia dell’Università di Padova deve a Giovanni Canestrini la costituzione del suo nucleo originario.
Nel 1869, infatti, quando diventò professore di Zoologia ed Anatomia comparata, lo studioso prese infatti in consegna anche le collezioni dell’allora omonimo istituto: tra queste, vi erano dei reperti archeologici ed antropologici - appartenenti alla collezione del XVII secolo di A. Vallisneri - che andarono negli anni successivi a formare il nucleo delle collezioni dell’Istituto di Antropologia. Fu poi Giovanni Canestrini stesso ad incrementare la collezione archeologica, con un centinaio di reperti pre-protostorici.
La nascita formale dell’Istituto e Museo di Antropologia è collocata da alcuni studiosi nel 1882, da altri nel 1903-04, ad opera del successore di Canestrini, Enrico Tedeschi. Tedeschi incrementò notevolmente le collezioni, da un lato occupandosi della raccolta di migliaia di crani ed altri resti scheletrici, dall’altro impegnandosi assieme ai colleghi Bianchi e Dal Piaz nell’acquisizione dell’importante collezione dell’antiquario triestino E. Neumann, che conteneva anche le migliaia di reperti archeologici provenienti da tutta Europa che oggi sono parte della raccolta museale. I successivi direttori dell’Istituto e Museo – tra i quali si ricordano Raffaello Battaglia (dal 1931 al 1958) e Cleto Corrain (dal 1967 al 1976) – si occuparono anch’essi dell’incremento e del parallelo studio della vasta collezione, che ancora oggi riflette in pieno le tre anime con cui è stata inizialmente concepita: antropologica, etnografica, archeologica.
L’Uomo è il protagonista nelle collezioni del Museo, che conserva importanti reperti scheletrici umani preistorici e molti reperti di interesse archeologico, nonché preziose collezioni etnografiche che testimoniano la ricchezza espressiva di molte culture umane.
Riferimenti bibliografici e approfondimenti:
Alciati G., Capitanio M., Tommaseo Ponzetta M.. 1996, Il Museo di Antropologia ed Etnologia, in Gregolin C. (a cura di), I Musei, le collezioni scientifiche e le sezioni antiche delle Biblioteche, Università di Padova, Centro Interdipartimentale di Servizi Musei Scientifici, pp. 89-100.
Rippa Bonatti M. 1996a, I Vallisneri, padre e figlio, e l'origine del collezionismo universitario patavino, in Gregolin C. (a cura di), I Musei, le collezioni scientifiche e le sezioni antiche delle Biblioteche, Università di Padova, Centro Interdipartimentale di Servizi Musei Scientifici, pp. 15-18.