Il Museo della Natura e dell'Uomo nasce dalla fusione delle collezioni naturalistiche che sono state costruite per secoli da studiosi ed esploratori dell’Università degli Studi di Padova, a fini di ricerca e didattica. I beni esposti sono circa 3.500, mentre il patrimonio complessivo consta di oltre 200mila reperti: minerali, meteoriti e fossili, collezioni etnografiche, vertebrati in liquido, in scheletro o conservati mediante tassidermia, collezioni di resti antropologici.
La Collezioni di Mineralogia sono costituite da una ricca collezione mineralogica di campioni provenienti sia da giacimenti minerari e metalliferi italiani ed esteri, intensamente coltivati in passato e in gran parte esauriti, sia dagli impervi ambienti rocciosi alpini, dove i cercatori di minerali si avventurano ancora oggi alla ricerca di preziosi “cristalli di rocca”. La sezione presenta anche un ricco patrimonio di strumenti scientifici dell’Ottocento: goniometri, polariscopi e microscopi utilizzati per misurare ed osservare i caratteri morfologici dei cristalli prima dell’avvento delle moderne tecniche di indagine delle strutture dei minerali ai raggi-X.
Le ricche collezioni di rocce e fossili della sezione di Geologia e Paleontologia sono state raccolte in oltre tre secoli di attività e documentano la storia del nostro pianeta e come sia cambiata ed evoluta la vita nel corso delle ere geologiche.
Fra le sale della sezione del Tempo Profondo i visitatori possono viaggiare nel tempo, esplorando gli esotici paradisi perduti della Sala delle Palme e della Sala di Bolca, o ammirando i protagonisti dell’Era Glaciale, che hanno sfidato interminabili inverni migliaia di anni fa.
Si tratta di collezioni di grande pregio storico e scientifico, talora reperti unici che da sempre hanno risvegliato l’interesse dei paleontologi e che, tutt’oggi, vengono studiati con moderne tecniche da ricercatori provenienti da ogni parte del mondo. Infatti, per quanto i fossili rappresentino organismi “pietrificati”, sono in grado di fornire nuove preziose informazioni non solo sulla storia della vita, ma anche su altri argomenti cruciali e di estrema attualità, come ad esempio i cambiamenti climatici e lo sfruttamento delle georisorse.
Uno degli intenti principali è quello di fare in modo che questi straordinari reperti, che sembrano estremamente durevoli e resistenti ma in realtà possono essere assai effimeri se conservati in modo inappropriato, possano conservarsi inalterati il più a lungo possibile, per dare modo al grande pubblico di continuare ad ammirarli e ai paleontologi di continuare a studiarli.
Le Collezioni di Zoologia sono collezioni storiche di notevole pregio ed interesse. I reperti più antichi risalgono al periodo di Antonio Vallisneri (1661-1730) mentre la maggior parte degli esemplari appartengono al XIX secolo. Di particolare interesse scientifico sono le raccolte aracnologiche di Giovanni Canestrini (1835-1900).
Infine la sezione di Antropologia vede protagonista l'Uomo: dalle sue origini da un gruppo di scimmie adattate a camminare su due gambe, alle sue più antiche produzioni di strumenti in pietra e metallo, fino al suo lungo viaggio, iniziato in Africa, che lo ha portato in ogni angolo della Terra. Le Collezioni di Antropologia conservano importanti reperti scheletrici umani preistorici e molti reperti di interesse archeologico, nonché preziosi manufatti etnografici che testimoniano la ricchezza espressiva di molte culture umane.
Oltre a reperti originali, il percorso espositivo presenta anche riproduzioni in scala e strumenti per attività didattiche.