Le origini dell’attuale liceo Tito Livio risalgono all’età napoleonica, al Liceo dipartimentale del Brenta, istituito con decreto vicereale il 29 gennaio 1811; ma l’attività didattica iniziò solo il 1° dicembre 1812. Aveva sede presso l’ex convento di S. Giustina, in Prato della Valle, ed era annesso ad un collegio-convitto privato. Il Liceo dipartimentale del Brenta fu chiuso nel settembre 1815, quando il nuovo governo austriaco del Lombardo-Veneto decise di riassegnare all’Università di Padova il biennio filosofico propedeutico all’iscrizione, equivalente al liceo, che era stato soppresso nel 1808. Al posto del liceo fu aperto un ginnasio comunale, sempre annesso al collegio privato di S. Giustina. A seguito della riforma ginnasiale austriaca, entrata il vigore con l’anno scolastico 1818-19, il ginnasio comunale divenne erariale (statale) e prese il nome di S. Stefano, in considerazione della nuova sede, più centrale, a cui era destinato: l’ex convento di suore benedettine a S. Stefano, dove ancora si trova. Le lezioni secondo il nuovo ordinamento cominciarono il 1° febbraio 1819, ma il trasferimento nella nuova sede avvenne solo nel novembre successivo, all’inizio del nuovo anno scolastico. Quando il collegio privato (da sempre abbinato al ginnasio) fu chiuso nel 1822, i locali rimasti liberi furono occupati dagli uffici della Prefettura (allora Delegazione provinciale), dando inizio ad una coabitazione che dura tuttora. Il ginnasio erariale di S. Stefano non aveva il biennio liceale, ancora incorporato nell’università. Lo riebbe solo dopo la riforma scolastica austriaca del 1850, che aboliva il corso propedeutico universitario, retrocedendolo definitivamente al ginnasio superiore. La scuola, accresciuta di due anni che portavano ad otto il corso completo di studi, si chiamò allora Imperial Regio Ginnasio Liceale di Padova.
Dopo l’annessione del Veneto all’Italia, le scuole pubbliche furono intitolate al nome di illustri italiani. Il liceo padovano chiese, nel gennaio 1867, di chiamarsi Tito Livio, in onore del grande storico latino (Padova, 59 a.C. - 17 d.C.). Ma il ministro dell’istruzione, Domenico Berti, negò il permesso, richiamando la disposizione ministeriale di adottare nomi di personalità che “prepararono e fecero la presente Italia”: troppo remoto quindi, e di un’altra civiltà, Tito Livio. Al liceo fu dunque imposto il nome dello storico padovano Enrico Caterino Davila (1576-1631). Solo dal marzo 1872 la scuola fu autorizzata ad assumere il nome definitivo di Tito Livio.