“La Scuola femminile superiore ‘Scalcerle’ ha lo scopo di dare alle giovani, che hanno compiuto il corso elementare, una più estesa cultura ed una buona educazione morale e civile avviandole ad un pratico indirizzo di vita” (Regolamento... 1872). Stilato il 18 aprile del 1872, il regolamento della scuola Scalcerle delineava con queste parole lo scopo della nuova istituzione, aperta “in via d’esperimento” nel 1870 dal Comune di Padova (Atti del Consiglio Comunale… 1875), per esortazione di una circolare emanata nel luglio del 1869 dal Ministero della Pubblica Istruzione (Circolare Bargoni… 1869). Nel caso di Padova ai fondi comunali e ministeriali si aggiunse una parte del lascito di Pietro Scalcerle, patriota del Risorgimento morto a 19 anni nel 1849 combattendo con la Legione Italiana di Garibaldi a difesa della Repubblica romana. Scalcerle aveva indicato nel proprio testamento la città di Padova quale sua erede universale, con la richiesta esplicita che il lascito venisse utilizzato “per istituzioni patrie e degne dell’Italia” (vedi appendice). Su decisione del Consiglio Comunale di Padova, la nuova scuola venne quindi formalmente dedicata al giovane patriota. Ne venne poi confermata l’istituzione in via stabile nel 1874 (Atti del Consiglio Comunale… 1875).
Nel 1906 per l'Istituto avvenne un importante cambiamento: ormai ritenuto, a quanto sembra, un doppione della scuola normale femminile regia, venne accorpato alla scuola professionale femminile privata che era stata fondata a Padova nel 1893, divenendo così una scuola professionale femminile comunale dotata però di due sezioni, “professionale l’una, di cultura pratica e civile l’altra”. Vennero poi avviate nel 1910 le pratiche dirette a trasformare la scuola da comunale a regia, “sia per consolidare l’onere finanziario, col quale essa grava sul bilancio comunale, sia per dare alla Città un istituto scolastico in grado di rilasciare diplomi, il cui valore sia riconosciuto in tutto il regno”. La scuola divenne così, dopo la guerra, Regia scuola industriale di 2° grado, con una sezione per industrie femminili e una sezione commerciale. Dopo alcune ulteriori trasformazioni nel periodo fascista – in particolare, la scuola diventò una Regia Scuola di Magistero professionale per la donna –, venne infine istituito negli anni Cinquanta l’Istituto tecnico femminile Pietro Scalcerle, divenuto poi l’attuale Istituto di istruzione superiore.