La collezione di modelli di macchine e attrezzature agricole del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF) rappresenta una raccolta d'eccezione nel panorama non solo italiano per varietà e ricchezza, ma soprattutto per l'eccellente fattura dei modelli.
Nata nell'Ottocento per impulso dell'abate Luigi Configliachi, dal 1820 al 1854 direttore dell'Orto Agrario patavino, la collezione ha denotato fin dal principio la sua vocazione didattica: "pel pubblico insegnamento". I modelli di macchine agricole erano infatti essenziali per illustrare agli studenti le innovazioni compiute nei diversi ambiti agricoli e potevano servire anche da prototipo per la realizzazione del macchinario originale in contesti lontani dal luogo d'invenzione. Per questa ragione i diversi esemplari mostrano una scrupolosa attenzione nella riproduzione in scala di ogni singolo componente, anche in relazione al materiale con cui erano costruite le diverse parti, fossero in legno o in metallo.
Grazie al ritrovamento dell'inventario originale del 31 dicembre 1870 è stato possibile ricostruire la consistenza originale della collezione pari a 316 modelli. Particolarmente rappresentativo il gruppo degli aratri consistente in 29 esemplari, testimonianza delle importanti innovazioni che questa tecnologia conobbe nel corso della prima metà dell'Ottocento.
Già a partite dall'Unità d'Italia l'Orto Agrario conobbe un lento ma inesorabile destino, che coinvolse anche la collezione, relegata nei magazzi di Palazzo Bo. Negli anni Settanta la collezione venne recuperata e restaurata, dando così inizio alle attività di studio e valorizzazione di questi straordinari modelli. A seguito del trasferimento nel Campus di Agripolis, il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF) curò una nuova disposizione della collezione, che risultasse più consona al valore dei reperti e alle caratteristiche degli ambienti. La Collezione di modelli di macchine e attrezzature è così proposta all'interesse di quanti desiderino visitarla.