In via San Canziano nelle vicinanze del Palazzo del Bo si trova la chiesa omonima. La chiesa è una delle più antiche della città, ricostruita nella seconda metà del Cinquecento e successivamente consacrata nel 1617, come indicato dall’iscrizione sul portale d’ingresso.
La chiesa è dedicata ai santi fratelli Canziano, Canzio, Canzianilla e a Proto, martiri di Aquileia (31 maggio 304), condannati come cristiani durante la persecuzione di Massimiano, avevano subito il martirio ad Aquas Gradatas (Grado).
La primitiva chiesa sorta in questo luogo viene citata in un atto notarile del 1034 e in seguito fu gravemente danneggiata sia dal disastroso terremoto del 1117 che dal terribile incendio del 1174, per poi essere ricostruita ed ampliata fino al 1617.
I lavori di ricostruzione, iniziati probabilmente alla fine del '500, cambiarono la struttura stessa della chiesa, trasferendo la zona presbiteriale da est a sud, ma lasciando inalterato il campaniletto romanico che ancora oggi spunta tra i tetti delle case vicine. Un recente restauro nel 1955 ha riportato alla luce parte della vecchia facciata sul fianco destro della attuale chiesa, con il rosone ed alcune finestrelle, di un periodo di poco successivo al 1117.
Nonostante le ridotte dimensioni, della chiesa qui si tennero solenni cerimonie, tra cui la pace tra i Signori da Camino e gli abitanti di Conegliano nel 1180.
All'interno di nicchie poste tra gli intervalli delle semicolonne, due statue in pietra tenera, del padovano Antonio Bonazza (1698-1763), rappresentano la Purezza e l'Umiltà. Posti sopra l'attico, troviamo le statue dei quattro Evangelisti e i due bassorilievi con episodi della vita di San Canziano, opere realizzate da Pietro Danieletti (1712-1779).