Antonio Cagnato fu uno degli apprendisti di Paolo Rocchetti all’Officina della Specola; nel 1874, giovanissimo, venne scelto per far parte del gruppo italiano di astronomi che si recò in India, a Muddapur, per effettuare le osservazioni spettroscopiche del transito di Venere sul Sole. Nel 1879 Cagnato divenne, per un anno, aiuto-meccanico al Gabinetto di Fisica e infine, al pensionamento di Giuseppe Costantini, fu nominato ufficialmente meccanico, ruolo che mantenne fino al 1915.
Cagnato aprì inoltre un’attività in proprio, dove esercitava la professione di meccanico, che aveva però dovuto chiudere per mancanza di commissioni. Nel 1909 ci riprovò, con un’officina di elettromeccanica in via San Biagio a Padova, questa volta in società con il nipote, Giuseppe Schiavon.
Gli strumenti di Cagnato sono ora conservati al Museo di Storia della Fisica e al Liceo Tito Livio di Padova.