In una prospettiva di collaborazione tra alcuni dei maggiori istituti universitari italiani, nel 2020 è stato stilato un accordo tra gli Atenei di Padova, Bologna, Napoli Federico II e Pisa (Prot. n. 295 del 10/04/2020) con l’obiettivo di delineare linee guida condivise per la gestione e la valorizzazione del patrimonio museale universitario.
Nel 2000 vi sono stati due riconoscimenti importanti a livello sia nazionale che internazionale: l’istituzione, all’interno dell’ICOM (International Council of Museum) di UMAC (University Museums And Collections), il forum internazionale per tutti coloro che lavorano o sono associati a musei accademici, gallerie e collezioni; la fondazione di Universeum, la rete europea di professionisti del patrimonio e dei musei, ricercatori, studenti, amministratori di università e tutti coloro che sono coinvolti nel patrimonio universitario. Tali importanti iniziative, tuttavia, hanno visto la partecipazione di singoli operatori museali italiani, ma non il coinvolgimento delle nostre università a livello istituzionale.
Il gruppo dei proponenti (Università di Padova, Bologna, Napoli Federico II, Pisa) è parte del vasto ed eterogeneo sistema dei musei universitari italiani. Le quattro università sono fra le più antiche d’Italia e nella loro lunga storia hanno accumulato straordinarie collezioni, frutto di una vasta attività di ricerca, che ha coinvolto numerose discipline. Tale patrimonio, nonostante l’intrinseco valore, attende ancora di essere pienamente riconosciuto e legittimato e necessita di strumenti gestionali adeguati. Sono molti i motivi che hanno fatto sì che finora il potenziale del patrimonio museale universitario non sia stato adeguatamente compreso e utilizzato: la natura “ibrida” dei musei universitari, istituzioni legate alla ricerca, ma allo stesso tempo aperte al territorio; le difficoltà derivanti dal mancato riconoscimento delle figure cruciali dei conservatori; la persistenza di un sistema di gestione frantumato e policentrico.
Il gruppo pilota dei quattro Atenei italiani si propone di contribuire all’avvio di una identificazione dei problemi (gestione, conservazione, catalogazione, valorizzazione), indicando possibili soluzioni, anche nella prospettiva di una estensione della rete a livello nazionale. L’obiettivo è quello di creare un connettivo inter-museale italiano, uno spazio operativo permanente a disposizione sia dei conservatori sia dei referenti scientifici accademici. Tutto questo senza dimenticare che il principale interlocutore della Rete dei Sistemi Museali sono i cittadini: docenti, studenti, personale amministrativo, famiglie e tessuto sociale, rispetto ai quali le Università, per definizione, svolgono una funzione propulsiva. Infatti, il destinatario principale del patrimonio culturale universitario non è il “consumatore” o il “cliente”, in gergo squisitamente aziendalese, ma il cittadino che è punto di riferimento per l’attivazione dei processi di creazione di valore sostenibile di lungo periodo.