Corno di rinoceronte

Sistematica zoologica

Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Perissodactyla
Famiglia: Rhinocerotidae
Nome scientifico: Diceros bicornis (Gray, 1821)
Nome comune: Rinoceronte nero

Distribuzione geografica: Aree orientali e centrali dell'Africa (compresi Kenya, Tanzania, Uganda, Camerun, Sudafrica, Namibia, Zimbabwe). In periodo storico era distribuito in tutta l’Africa subsahariana.

Descrizione

Corno di rinoceronte nero (probabilmente l’anteriore) montato su basamento in ottone.
Si tratta di uno degli esemplari appartenuti alla collezione di Antonio Vallisneri senior (1661-1730), da lui accumulata a cavallo tra ’600 e ‘700 e che andò a costituire il nucleo di partenza del nostro e di altri musei dell’Ateneo.
Il rinoceronte nero, come il suo parente africano, il rinoceronte bianco, ed il più piccolo rinoceronte di Sumatra, è provvisto di due corna, una sul naso ed una sulla fronte. Si tratta di strutture non ossee bensì costituite da filamenti di cheratina (come le nostre unghie e i nostri capelli). Vive nelle praterie, savane e boscaglie tropicali brucando fogliame e germogli da alberi e arbusti che seleziona accuratamente con il suo labbro superiore appuntito e prensile.
È uno dei grandi mammiferi a maggior rischio di estinzione. Soffre infatti pesantemente della riduzione e frammentazione del suo habitat, ed è da anni vittima di un bracconaggio spietato per recuperarne le corna, usate nella medicina tradizionale cinese e vietnamita come rimedio per una varietà di disturbi. In particolare, forse a causa della lunga durata degli accoppiamenti in questa specie (nel periodo degli amori si accoppiano numerose volte al giorno e ciascun rapporto dura più di mezz’ora), i superstiziosi ritengono che il corno di rinoceronte grattuggiato sia un potente afrodisiaco.

Località di raccolta dell'esemplare: Africa (mancano purtroppo indicazioni più precise)

Materia e tecnica: Resti cornei animali e ottone

Misure: 15 x 15 x 40cm

Bibliografia

  • Turchetto M.,Nicolosi P., 2000 - "Animali". In “La curiosità e l’ingegno - Collezionismo scientifico e metodo sperimentale a Padova nel Settecento”. Pp. 188-207. Università degli Studi di Padova, Centro Musei Scientifici, Padova

Collocazione: Museo di Zoologia

Codice bene: M225

Autore scheda: Marzia Breda

Fotografia: Maurizio Peci

Diritti: Università degli Studi di Padova