Grazie allo studio dei fossili i paleontologi hanno capito come il clima sia cambiato più volte nel corso del Tempo Geologico e come i cambiamenti climatici siano stati parte integrante dell’evoluzione del nostro pianeta. Uno degli esempi più significativi di tali cambiamenti riguarda il Pleistocene (iniziato 2.5 milioni di anni fa e terminato circa 11.000 anni fa), quando l’Europa e l’area mediterranea sono state interessate dalle glaciazioni.
Gli effetti di questi cambiamenti sono documentati da fossili di invertebrati, vertebrati e piante. Nel caso delle piante oltre ai resti fossili si possono trarre importanti informazioni dallo studio dei pollini.

Durante le fasi fredde, glaciali, il Mediterraneo veniva colonizzato da faune che attualmente vivono nella regione artica e nel Mar Baltico (detti “ospiti boreali o freddi"); durante le calde fasi interglaciali il Mediterraneo ospitava invece faune attualmente viventi lungo le coste dell’Africa occidentale (detti "ospiti senegalesi o caldi").
In museo sono conservati alcuni molluschi fossili, provenienti da depositi marini del Pleistocene italiano, che sono chiari esempi di "fossili climatici". I più significativi sono Arctica islandica, Panopea norvegica, Mya truncata e Neptunea contraria, ospiti freddi, giunti nel Mar Mediterraneo durante i periodi glaciali, mentre nell’ultimo interglaciale, durante il quale la temperatura media annuale era più alta di quella odierna, sono arrivati, dalle coste atlantiche africane, ospiti caldi come Persististrombus latus (= Strombus bubonius), Conus testudinarius e Brachidontes senegalensis.
Analogamente sulle terre emerse la megafauna del Pleistocene testimonia questa alternanza di periodi caldi e periodi freddi. Tra i fossili italiani più significativi si ricordano: elefanti (Palaeoloxodon antiquus), ippopotami (Hippopotamus amphibius), rinoceronti di foresta (Stephanorhinus kirchbergensis), vissuti durante i periodi caldi, durante i periodi freddi le terre emerse erano popolate da mammut (Mammuthus primigenius), orsi delle caverne (Ursus spelaeus), rinoceronti lanosi (Coelodonta antiquitatis), alci (Alces alces).

Qui di seguito si possono consultare le schede di alcuni di questi fossili conservati presso il Museo di Geologia e Paleontologia.

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Testo a cura di Mariagabriella Fornasiero, conservatrice del Museo di Geologia e Paleontologia