La storia. 

Il Dipartimento di Scienze del Farmaco, nato nel 2012 dalla fusione dei Dipartimenti di Farmacologia ed Anestesiologia e di Scienze Farmaceutiche, ha radici antiche legate alle due anime che lo compongono. La componente farmacologica, strettamente collegata alla scuola medica, risale al 1533 con Francesco Bonafede cui venne affidata la Cattedra "ad lecturam simplicium". La parte chimico-farmaceutica nacque nel 1749 con Bartolomeo Lavagnoli e si rese indipendente dalla Chimica Generale nel 1874 con l’istituzione della Scuola di Farmacia. La continua espansione del numero degli studenti portò alla costruzione dell’attuale edificio di via Marzolo, inaugurato nel 1937.
Informazioni più dettagliate sono disponibili nel sito del Dipartimento (www.dsfarm.unipd.it).

Analisi dei Farmaci.
Le tecniche analitiche identificano le proprietà chimico-fisiche di un composto. Tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, con le analisi gravimetriche, i componenti erano separati per precipitazione e pesati.
Dalla seconda metà del XVIII secolo si sono sviluppati metodi strumentali, prima spettroscopici, poi elettrochimici e infine cromatografici. Negli ultimi decenni sistemi computerizzati hanno migliorato l’uso di
apparecchiature complesse.

Efficacia e sicurezza dei farmaci.
La Farmacologia Sperimentale nasce nella metà del XIX secolo con lo studio delle correlazioni tra struttura chimica ed efficacia. Gli effetti dei farmaci venivano determinati a livello sia macroscopico, utilizzando bagni per organi dove un registratore misurava la risposta al trattamento, sia microscopico su sezioni colorate. Attualmente l’indagine si focalizza sui bersagli molecolari, usando tecniche avanzate di genetica, biologia e biochimica.

Non solo farmaci...
Nel 1886, il Prof. Spica (1854-1929) istituì, per la prima volta in Italia, il corso di “Chimica delle sostanze alimentari”. In tal modo venivano preparati professionisti, che nei laboratori pubblici e privati provvedevano al controllo degli alimenti e allo sviluppo delle industrie alimentari. Nell’Istituto le ricerche riguardavano l’analisi di acque potabili, olii, vini, grassi, latte, farine e paste.