Storia del Dipartimento di Scienze Biomediche.

Il Dipartimento di Scienze Biomediche raccoglie tre discipline nate tra 1800 e inizio del 1900: Fisiologia Umana, Patologia Generale e Chimica Biologica. Anatomia (studio della struttura del nostro organismo), Fisiologia (studio delle funzioni dei nostri organi e sistemi) e Patologia Generale (studio delle alterazioni morfologiche e funzionali indotte dalle malattie nei nostri organi) sono le antiche e fondamentali discipline del sapere medico cui più recentemente si è aggiunta la Chimica Biologica (studio dei processi chimici del nostro organismo). Queste discipline si basano sull'osservazione macroscopica e microscopica, e
sulla misura delle funzioni e dei processi chimici dei vari organi e sistemi dell'organismo sano e ammalato.

Osservare.

L'osservazione macroscopica e microscopica del nostro organismo ha permesso di individuarne le più fini strutture e le alterazioni che determinano in esse i processi patologici. Dai microscopi ottici dell'800 e primo '900, si è passati a strumenti assai più sofisticati come il microscopio elettronico e il microscopio confocale in grado di definire strutture subcellulari o di effettuare delle misure funzionali a livello cellulare
(microscopio a doppio fotone). La elaborazione e l'analisi delle immagini con calcolatori ha aperto negli ultimi anni nuovi orizzonti.

Misurare.

La misura delle risposte fisiologiche dei nostri organi e sistemi permette di comprenderne i meccanismi di funzionamento in condizioni normali, e anche come questi siano alterati nelle patologie. Centrale nel pensiero di Santorio (1561-1636), grande figura medica padovana nel periodo di Galileo, è la definizione della malattia come distanza da ciò che è sano (latitudo sanitatis). La misura della distanza (quantitas recessus) richiede strumenti di precisione che la traducano in numero.