11- Dipartimento di Scienze Chimiche

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La storia della Chimica a Padova. 

Tra il XVII e XVIII secolo la chimica a Padova evolve gradualmente da ancella della medicina – la “lettura dei semplici” – a disciplina autonoma: una “filosofia per ignem et una fisica sperimentale” (A. Knips Macoppe). La prima cattedra di Chimica è istituita nel 1759, ma è effettiva solo dal 1767. La ricopre fino alla morte Marco Carburi (1731-1808). L’instabilità geopolitica che segue alla caduta della Repubblica di Venezia provoca una lunga stagnazione. L’istituzione della laurea in Chimica è del 1834/35 e il primo laureato del 1838, durante la II Dominazione austriaca. In epoca unitaria, dopo la nascita dell’Istituto di Chimica Generale, un decisivo impulso allo sviluppo di una solida tradizione scientifica è dovuto a Raffaello Nasini, Giuseppe Bruni e Arturo Miolati. Nel ’900 nascono gli Istituti di Chimica Fisica (1932), Chimica Organica (1950) e Chimica Analitica (1965). A metà degli anni ’80 i quattro Istituti diventano tre Dipartimenti, che nel 2004 confluiscono nel Dipartimento di Scienze Chimiche.

I luoghi della Chimica a Padova.

Palazzo Treves, XVIII secolo
Fin dal 1719 Giovanni Poleni suggerisce ai Riformatori dello Studio un laboratorio dotato di «strumenti per studiare la struttura della materia secondo i dettami della chimica». Viene allestito a partire dal 1769 proprio nella casa che fu sua: Palazzo Treves, oggi in Via Beato Pellegrino n. 5. Ne cura la nascita Marco Carburi, che ne fa un modello per le altre università italiane. La Scuola di Chimica di Palazzo Treves fu la sede dei chimici padovani fino alla seconda metà dell’Ottocento.

Casa Zucchetta, XIX secolo 
Nel 1858 Francesco Filippuzzi è nominato professore straordinario di Chimica Generale (sarà titolare della cattedra dal 1864 al 1886). In quell’anno propone all’Ateneo il trasferimento del Laboratorio di Chimica nella “casa Zucchetta” «divisa dal fabbricato dell’Università da una via larga poco più di tre metri»: un palazzo in via dei Portici Alti (ora via San Francesco), poi inglobato nel complesso edilizio di Palazzo Bo. Adattato nel 1864, fu sede dell’Istituto di Chimica Generale fino al 1919.

Quadrilatero, XIX secolo 
L’edificio dell’Istituto di Chimica Generale di Via Loredan nasce grazie all’impegno di Raffaello Nasini (Direttore dal 1891 al 1906) e Giuseppe Bruni (1906 – 1917). È compiuto nel 1913 e allestito l’anno successivo, ma a causa degli eventi bellici sarà utilizzato solo dal 1919. L’edificio, con successivi adattamenti a farne l’odierno ‘Quadrilatero’, è anche sede degli Istituti di Chimica Fisica, Chimica Organica e Chimica Analitica. Dagli anni Settanta lo affianca il nuovo edificio di Via Marzolo 1.

22- Dipartimento di Scienze Biomediche

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Storia del Dipartimento di Scienze Biomediche.

Il Dipartimento di Scienze Biomediche raccoglie tre discipline nate tra 1800 e inizio del 1900: Fisiologia Umana, Patologia Generale e Chimica Biologica. Anatomia (studio della struttura del nostro organismo), Fisiologia (studio delle funzioni dei nostri organi e sistemi) e Patologia Generale (studio delle alterazioni morfologiche e funzionali indotte dalle malattie nei nostri organi) sono le antiche e fondamentali discipline del sapere medico cui più recentemente si è aggiunta la Chimica Biologica (studio dei processi chimici del nostro organismo). Queste discipline si basano sull'osservazione macroscopica e microscopica, e
sulla misura delle funzioni e dei processi chimici dei vari organi e sistemi dell'organismo sano e ammalato.

Osservare.

L'osservazione macroscopica e microscopica del nostro organismo ha permesso di individuarne le più fini strutture e le alterazioni che determinano in esse i processi patologici. Dai microscopi ottici dell'800 e primo '900, si è passati a strumenti assai più sofisticati come il microscopio elettronico e il microscopio confocale in grado di definire strutture subcellulari o di effettuare delle misure funzionali a livello cellulare
(microscopio a doppio fotone). La elaborazione e l'analisi delle immagini con calcolatori ha aperto negli ultimi anni nuovi orizzonti.

Misurare.

La misura delle risposte fisiologiche dei nostri organi e sistemi permette di comprenderne i meccanismi di funzionamento in condizioni normali, e anche come questi siano alterati nelle patologie. Centrale nel pensiero di Santorio (1561-1636), grande figura medica padovana nel periodo di Galileo, è la definizione della malattia come distanza da ciò che è sano (latitudo sanitatis). La misura della distanza (quantitas recessus) richiede strumenti di precisione che la traducano in numero.

33- Dipartimento di Scienze del Farmaco

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La storia. 

Il Dipartimento di Scienze del Farmaco, nato nel 2012 dalla fusione dei Dipartimenti di Farmacologia ed Anestesiologia e di Scienze Farmaceutiche, ha radici antiche legate alle due anime che lo compongono. La componente farmacologica, strettamente collegata alla scuola medica, risale al 1533 con Francesco Bonafede cui venne affidata la Cattedra "ad lecturam simplicium". La parte chimico-farmaceutica nacque nel 1749 con Bartolomeo Lavagnoli e si rese indipendente dalla Chimica Generale nel 1874 con l’istituzione della Scuola di Farmacia. La continua espansione del numero degli studenti portò alla costruzione dell’attuale edificio di via Marzolo, inaugurato nel 1937.
Informazioni più dettagliate sono disponibili nel sito del Dipartimento (www.dsfarm.unipd.it).

Analisi dei Farmaci.
Le tecniche analitiche identificano le proprietà chimico-fisiche di un composto. Tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, con le analisi gravimetriche, i componenti erano separati per precipitazione e pesati.
Dalla seconda metà del XVIII secolo si sono sviluppati metodi strumentali, prima spettroscopici, poi elettrochimici e infine cromatografici. Negli ultimi decenni sistemi computerizzati hanno migliorato l’uso di
apparecchiature complesse.

Efficacia e sicurezza dei farmaci.
La Farmacologia Sperimentale nasce nella metà del XIX secolo con lo studio delle correlazioni tra struttura chimica ed efficacia. Gli effetti dei farmaci venivano determinati a livello sia macroscopico, utilizzando bagni per organi dove un registratore misurava la risposta al trattamento, sia microscopico su sezioni colorate. Attualmente l’indagine si focalizza sui bersagli molecolari, usando tecniche avanzate di genetica, biologia e biochimica.

Non solo farmaci...
Nel 1886, il Prof. Spica (1854-1929) istituì, per la prima volta in Italia, il corso di “Chimica delle sostanze alimentari”. In tal modo venivano preparati professionisti, che nei laboratori pubblici e privati provvedevano al controllo degli alimenti e allo sviluppo delle industrie alimentari. Nell’Istituto le ricerche riguardavano l’analisi di acque potabili, olii, vini, grassi, latte, farine e paste.

44- Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei"

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La storia del Dipartimento di Fisica e Astronomia.

A Galileo risale l’introduzione della fisica e dell’astronomia moderna a Padova. Tuttavia la prima cattedra di fisica sperimentale viene istituita solo nel 1738 e assegnata a Giovanni Poleni, già professore di astronomia e meteore. La Specola di Padova viene inaugurata nel 1777 grazie a Giuseppe Toaldo. A lungo le ricerche e gli insegnamenti di fisica e astronomia hanno sede a Palazzo del Bo e alla Specola.
Nel 1937 viene inaugurato l’Istituto (poi Dipartimento) di Fisica ubicato in Via Marzolo, progettato da Bruno Rossi. Dal 2012 i due Dipartimenti di Fisica e Astronomia si uniscono nell’attuale Dipartimento di Fisica e Astronomia (DFA). L’attività didattica e di ricerca svolta dal DFA va dall’ultrapiccolo all’ultragrande, ed è riconosciuta sia in Italia che all’estero di altissimo livello.

I personaggi

Galileo
Galileo è uno degli artefici della nascita della scienza moderna. Gli anni trascorsi a Padova tra il 1592 e il 1610 furono fondamentali. In questo periodo Galileo inventa o migliora strumenti e sviluppa ricerche essenziali per la stesura dei suoi capolavori: il Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo (1632), e i Discorsi e dimostrazioni intorno a due nuove scienze (1638). A Padova arriva a formulare la legge di caduta dei gravi e quella del moto parabolico, e realizza le prime scoperte con il suo cannocchiale pubblicate nel Sidereus Nuncius nel 1610.

Giovanni Poleni (1683-1761)
Esponente di spicco della cultura europea del Settecento, Poleni dà contributi di rilievo in settori diversissimi, dalla filologia alla fisica. Cura tra l’altro il restauro della Cupola di San Pietro a Roma. Membro
delle principali accademie scientifiche d’Europa, è in contatto con scienziati del calibro di Newton, Leibniz, Eulero. A Padova ricopre più cattedre, tra cui quella di filosofia sperimentale (oggi fisica sperimentale) dove la fisica viene insegnata sulla base di esperimenti e dimostrazioni: questa è una delle prime cattedre di questo tipo in Europa.

Bruno Rossi
Bruno Rossi, uno dei giganti della fisica e dell’astrofisica moderna, inizia le sue ricerche a Firenze nel 1928. Nel 1932 è chiamato sulla cattedra di fisica sperimentale a Padova. Nel 1938 è costretto ad abbandonare l’Italia per le infami leggi razziali. Insieme a Fermi è tra i protagonisti del progetto per la realizzazione della bomba atomica. I suoi contributi fino agli anni 1950 riguardano le ricerche sui raggi cosmici, settore da cui parte la fisica delle particelle elementari, mentre le sue ricerche sono poi rivolte alla fisica spaziale e all’astrofisica.

55- Dipartimento di Ingegneria Industriale

Dipartimento di Ingegneria Industriale - Sede ex Fisica Tecnica Scopri di più

La Storia del Dipartimento di Ingegneria Industriale.

Il Dipartimento di Ingegneria Industriale (DII) dell'Università di Padova rappresenta un polo strategico per la ricerca, la formazione e il trasferimento tecnologico in diverse aree dell'Ingegneria (Aerospaziale, Chimica, Elettrica, dell'Energia, dei Materiali e Meccanica). Fondato nel 2012, il DII discende dall'unione dei Dipartimenti di Ingegneria Meccanica, di Processi Chimici dell’Ingegneria, di Fisica Tecnica, di Ingegneria elettrica, di Principi e Impianti di Ingegneria Chimica, di Innovazione meccanica e gestionale. La storia dell’Ingegneria Industriale inizia tra il 1867 e il 1871 con l'istituzione della Scuola di Applicazioni per Ingegneri. Fu all'interno della Scuola che vennero avviati gli insegnamenti e i gabinetti scientifici relativi alle diverse aree di ricerca dell'attuale ingegneria industriale.

Esposizione. 
Nella sede di via Marzolo si sono tradizionalmente sviluppati gli studi di chimica applicata e di ingegneria chimica e dei materiali. Oltre al reattore Casale per la sintesi dell’ammoniaca (nel giardino), l’esposizione comprende: un antico mortaio, una antica autoclave, una bilancia di precisione, e diversi campioni di elementi chimici e minerali nelle loro ampolle originali, come erano conservati nell’antico gabinetto di chimica analitica.

65- Dipartimento di Ingegneria Industriale

Dipartimento di Ingegneria Industriale - Sede ex Meccanica Scopri di più

Il Gabinetto di Macchine della Scuola di Applicazioni per Ingegneri

Istituito nel 1867, il Gabinetto di Macchine venne diretto dal 1879 al 1915 da Enrico Bernardi. Dal 1895 al 1929 il Gabinetto fu ospitato a Palazzo Cavalli, sede della Scuola di Applicazioni per Ingegneri. Annessa al Gabinetto vi era un’officina meccanica destinata alla costruzione e alla manutenzione degli strumenti e delle apparecchiature della Scuola.
Il Gabinetto conteneva vari modelli di motori a gas, i motori ideati da Bernardi e soprattutto numerosi modelli di macchine utilizzati come sussidio didattico alle cattedre di Meccanica applicata e di Macchine termiche, idrauliche e agricole. I modelli del Gabinetto, ora conservati presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale, sono paradigmatici di una modalità di insegnamento che ebbe nel XIX secolo il suo momento d’oro, quando divenne centrale mostrare visivamente agli studenti ciò che non poteva essere rappresentato su carta. Nel caso dei modelli di macchine, era necessario che questi mostrassero il funzionamento dei vari meccanismi, proprio come nei due esemplari qui esposti.

76- Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale - ICEA

Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (ICEA) Scopri di più

La storia.

Il Dipartimento ICEA raccoglie la tradizione formativa dei tecnici destinati ad operare nel campo dei sistemi di trasporto, dell’idraulica, delle strutture, dell’ingegneria civile in generale e dell’architettura sviluppatasi a partire dai primi anni dell’Ottocento e ulteriormente consolidata con l’Unità d’Italia e la nascita della Scuola di Applicazione per gli Ingegneri (1876). A sua volta questa tradizione iniziale si radicava sugli apporti di scienziati di statura europea come Giovanni Poleni (1683 -1761) e Simone Stratico (1733 -1824). Da questo punto di vista il Dipartimento è erede della tradizione di ricerca svolta nell’ambito dei Gabinetti e Laboratori di Ricerca che via via nel corso del tempo connotavano le discipline legate all’Ingegneria Civile e all’Architettura.

Le collezioni storiche del Dipartimento.
Il Dipartimento ICEA è custode di un rilevante patrimonio storico scientifico, di modelli e strumenti, raccolto nel corso di quasi tre secoli in particolare nel campo della Topografia e Geodesia, dell’Idraulica,
delle Costruzioni e dei Trasporti. Inoltre ulteriori collezioni, depositate presso la Biblioteca Centrale di Ingegneria, riguardano i trattati di architettura - lascito settecentesco dell’architetto Domenico Cerato - e una collezione di stampe piranesiane appartenute all’Istituto di Disegno.

87- Dipartimento di Matematica "Tullio Levi Civita"

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La collezione di strumenti e modelli matematici.
La collezione di strumenti e modelli matematici del Dipartimento di Matematica conta circa 150 pezzi e comprende modelli in gesso, in ferro, in filo e in plastica e alcuni strumenti. I pezzi più antichi risalgono agli anni 1870 e sono descritti nel Catalog Brill-Schilling, che proponeva inizialmente le realizzazioni dell’atelier di progettazione di modelli matematici dell’Istituto di Matematica del Politecnico di Monaco di Baviera.
Ai primi anni del '900 risalgono i modelli realizzati dal matematico Hermann Wiener, mentre i modelli in plastica, costruiti negli anni 1960-70, riportano il marchio “Günter Herrmann”. Tra gli strumenti ottocenteschi segnaliamo una “macchina per la generazione di superficie di rotazione”, un cronometro solare e un quadrante solare a retrogradazione.

“L'intuito in Geometria consiste nel rappresentarci alla nostra mente le figure dello spazio […]. È questo intuito dello spazio che bisogna far sviluppare nella mente dei Giovani […] ed a tal uopo è utile accompagnare ogni dimostrazione geometrica […] con disegni e modelli mediante i quali il Giovane possa meglio comprendere ed intuire le proprietà geometriche dei corpi senza tanti sforzi della mente”.
Lettera di Giuseppe Veronese al Ministero della Pubblica Istruzione - 1883

Storia dei modelli matematici. 
Tra la seconda metà del 1800 e la prima del 1900 in Europa vennero realizzati modelli geometrici in gesso, metallo, fili di seta, legno, cartone, utilizzati per l’insegnamento della matematica superiore, per mettere in evidenza le proprietà delle superfici e delle curve studiate. Questi furono affiancati negli anni ‘60-’70 del ‘900 da modelli in plastica. Con l’avvento del computer sono stati sviluppati software e hardware in grado di visualizzare in maniera sempre più precisa i modelli.

Giuseppe Veronese e il sogno di un atelier.
Giuseppe Veronese, professore presso l’Ateneo patavino e figura di spicco della matematica mondiale, fu tra gli iniziatori della raccolta. Cercò di avviare a Padova un atelier per la fabbricazione di modelli in cui far esercitare gli studenti della Facoltà di Matematica e della Scuola d'Applicazione per Ingegneri ma non vi riuscì, e la maggior parte dei modelli della collezione furono costruiti in laboratori tedeschi avviati da illustri matematici quali Felix Klein e Hermann Wiener.

98-9- Dipartimento di Psicologia Generale e Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione

Dipartimento di Psicologia Generale Scopri di più

La storia. 

Nel 1919 Vittorio Benussi viene incaricato di tenere il primo corso di psicologia presso l’ateneo. Successivamente apre e dirige il laboratorio di psicologia sperimentale. Dopo la sua prematura morte toccherà a Cesare Musatti prendere la guida del laboratorio fino al 1939, quando l’ateneo lo allontanerà in concomitanza con le leggi razziali. Nel dopoguerra sarà Fabio Metelli a prendere le redini dell’Istituto di Psicologia e a inaugurare l’Istituto di Psicologia dell’Età Evolutiva, che sarà diretto da Guido Petter. Negli anni ‘80 dai due istituti nascono il Dipartimento di Psicologia Generale e il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione. I due dipartimenti, complementari per ricerca e competenza, danno forza all’attuale Scuola di Psicologia dell’Ateneo.

1010- Dipartimento di Geoscienze

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Gli strumenti per studiare i minerali.

La storia del Dipartimento di Geoscienze affonda le sue radici nell’insegnamento di Storia naturale speciale affidato ad Antonio Vallisneri iunior nel 1734. Dopo varie separazioni e ridenominazioni, le discipline geologiche e i relativi dipartimenti sono stati riunificati nel 2012 nell’attuale Dipartimento. Gli strumenti qui esposti provengono dall’ex-Istituto (prima Gabinetto) di Mineralogia e testimoniano lo sviluppo delle geoscienze e il progressivo passaggio nel livello di definizione degli studi mineralogici dalla scala macro/microscopica a quella atomica, avvenuto tra la fine del 1800 e gli anni 1960. I goniometri a riflessione non sono più di fatto utilizzati, ma le versioni moderne degli altri strumenti sono tuttora essenziali per studiare le rocce e i minerali.

La cristallografia morfologica – Il goniometro a riflessione.
Il goniometro a riflessione è stato, assieme ai suoi analoghi più antichi e meno sofisticati, uno strumento fondamentale per gli studi sulla morfologia dei cristalli. Goniometri come quello qui esposto consentivano di effettuare misurazioni di precisione degli angoli tra le facce anche su cristalli molto piccoli. Gli studi sulla morfologia dei cristalli hanno fornito le basi per lo sviluppo della teoria reticolare dei cristalli e della moderna cristallografia.

L’analisi microscopica delle rocce - Il microscopio polarizzatore
Questo microscopio è un precursore dei moderni microscopi da petrografia. Permette di determinare i minerali che compongono una roccia sulla base delle loro proprietà ottiche e morfologiche e le loro relazioni genetiche. 

La cristallografia strutturale - La camera di Weissenberg
La camera di Weissenberg è stata uno degli strumenti più utilizzati per lo studio delle strutture cristalline mediante diffrazione dei raggi-X. Grazie a strumenti come questo è possibile determinare la natura e la posizione reciproca nello spazio degli atomi che compongono i cristalli dei minerali e, più in generale, delle sostanze cristalline. 

Gli strumenti per la Geodesia 

La bilancia di Eötvös
Tra gli strumenti provenienti dall’ex-Gabinetto di Geodesia conservati presso il Dipartimento di Geoscienze merita di essere ricordata la bilancia di torsione qui rappresentata. Questa bilancia, ideata dal barone ungherese Loránd Eötvös (1848-1919) per verificare la validità del principio di equivalenza, e utilizzata poi dallo stesso Eötvös per misure del gradiente gravitazionale, venne acquisita da Emanuele Soler attorno al 1910-1911 e fu la prima introdotta in Italia. 

Lo strumento universale
Lo strumento universale è un tipo di strumento dei passaggi utilizzato per misurazioni astronomiche e geodetiche. L’esemplare qui esposto, di pregevole fattura, proviene dall’ex-Gabinetto di Geodesia (confluito dopo varie ridenominazioni e riaccorpamenti nel Dipartimento di Geoscienze) ed è citato e descritto nel dettaglio in vari lavori di Giovanni Silva pubblicati tra il 1911 e il 1916. È stato utilizzato primariamente per misurazioni di precisione di longitudine e latitudine.

1111- Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI)

Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione (DEI) Scopri di più

Il Dipartimento e il CSC.

Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione (DEI)
Fondato nel 1987 come Dipartimento di Ingegneria Elettronica e Informatica, svolge attività di ricerca e didattica nei settori di ingegneria biomedica, microelettronica e progettazione di circuiti integrati, automazione, elettronica industriale, reti e sistemi per le telecomunicazioni, comunicazioni su fibra ottica e fotonica, robotica, intelligenza artificiale, elettronica e telecomunicazioni quantistiche, ingegneria informatica, algoritmi, sistemi di calcolo e gestione dati e informazioni, sistemi multimediali e sonologia computazionale, in collaborazione con i maggiori centri di ricerca mondiali.

Centro di Sonologia Computazionale (CSC)
Il CSC si afferma dagli anni ‘60 come un polo mondiale di sperimentazione scientifica transdisciplinare e creazione artistica di computer music, grazie alla virtuosa collaborazione tra ricercatori e musicisti, pubblicando migliaia di saggi scientifici e realizzando oltre 200 produzioni artistiche. 

1212- Dipartimento di Scienze Statistiche

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La storia.

Il Dipartimento di Scienze Statistiche nasce nel 1984. Le sue radici sono tuttavia ben più remote e si intrecciano con la storia della Statistica a Padova e in Italia: già nel XVII secolo, Gerolamo Cardano e Galileo Galilei, docenti a Padova, danno importanti contributi alla Teoria della Probabilità. Nel 1968, su impulso del professor Bernardo Colombo, nasce a Padova la Facoltà di Scienze Statistiche, per rispondere alle pressanti richieste delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Dal 2010 il Dipartimento assume anche funzioni didattiche e formative, raccogliendo l'eredità della Facoltà. Oltre ai corsi di laurea e al dottorato in Scienze Statistiche, i docenti del Dipartimento gestiscono gran parte della didattica di tipo statistico erogata nell’Ateneo di Padova.

Macchine da calcolo per la statistica.
Le foto e i pezzi qui esposti provengono della collezione di macchine calcolatrici e personal computer utilizzati dagli statistici tra gli anni Trenta e Ottanta del Novecento. Questi oggetti raccontano l’evoluzione dei calcolatori meccanici ed elettronici. Assieme agli sviluppi teorici, i calcolatori hanno permesso alla Statistica di risolvere rapidamente problemi sempre più complessi. Anche oggi, macchine sempre più potenti e versatili continuano ad aiutare gli statistici nel loro lavoro.