Le figure vennero acquistate da Giovanni Poleni per il Gabinetto di Fisica dell'Università di Padova fra il 4 settembre 1743 e il 2 febbraio 1745.
Datazione: secondo quarto sec. XVIII
Descrizione:
Questi sei cartoni dipinti, che erano corredati in origine da tre prismi rivestiti di specchi, erano destinati allo studio della riflessione sugli specchi piani. Poleni descrive l’insieme dell’apparato come “Tre prismi di nogara insoazzati, ed incassati vi in ciascheduno due specchi tagliati ad angolo, onde ad angolo restano uniti assieme a due a due. Et un quadro lungo pollici quattordeci incirca con tre figure. E sei cartoni con varie figurette. Servono per far vedere come ne' specchi si mutino le posizioni delle figure: negli esperimenti di catottrica per spiegare le riflessioni delle imagini. XXXI.4.a.b.c.d.e.f.g.h.i.k.”. In pratica, si ponevano i prismi rivestiti di specchi sui cartoni e si fissava lo sguardo sull'angolo formato dagli specchi: si osservava allora che le figure rappresentate in posti diversi risultavano riunite e ricomposte. L’area dove posizionare gli specchi è segnata a matita nel primo cartone, mentre negli altri è delimitata da strisce di cartoncino ritagliate e incollate. I sei cartoni, tutti dipinti ad acquarello, raffigurano rispettivamente: 1- Tre figure maschili. Si tratta di un foglio incollato su una tavoletta di legno, che raffigura tre uomini intenti a bere e mangiare. Il disegno è di fattura differente rispetto agli altri, più complesso e sofisticato, e sembra corrispondere al “quadro lungo pollici quattordeci incirca con tre figure” menzionato da Poleni nell’Indice. 2- Una donna con un uccellino in gabbia. Sul cartone sono raffigurati una donna al centro, una gabbia a sinistra e un uccellino a destra. Guardando nello specchio, si poteva vedere l'uccellino in gabbia, e la gabbia in mano alla donna. 3- Vaso con albero. Si vede sulla sinistra un vaso e sulla destra un albero con dei frutti arancioni. Al centro si trova il segno per lo specchio prismatico. La figura ricomposta mostra l'albero nel vaso. Vicino a queste immagini, sono stati aggiunti e incollati due piccoli pezzi di carta, entrambi con un disegno ad inchiostro raffiguranti la metà di un vaso, che viene ricomposto grazie agli specchi. 4- Uomo con carriola. Il disegno ricomposto di questo cartone raffigura un uomo che spinge una carriola; al centro troviamo il segno per il posizionamento dello specchio prismatico. 5- Busto di donna e finestra. Questo cartone presenta un disegno originario ad acquarello, in cui sono raffigurati, a sinistra, un busto di donna e a destra una finestra. La figura ricomposta rappresenta una donna affacciata alla finestra. Vicino alle due figure originarie, sono stati incollati due piccoli pezzi di carta dove, disegnati ad inchiostro, sono raffigurati rispettivamente due metà di un busto umano che veniva ricomposto grazie allo specchio prismatico. 6- Cesto con pane. Si vede a destra il disegno di un cesto e a sinistra una pagnotta. Guardando lo specchio prismatico possiamo vedere il pane all'interno nel cesto. Il Museo di Storia della Fisica conserva anche alcuni cartoncini dai quali sono state ritagliate le strisce che segnano il posizionamento degli specchi prismatici. Questo suggerisce che i cartoni dipinti siano stati realizzati o almeno rimaneggiati in sede, presso il Gabinetto di Fisica stesso. In quanto ai piccoli disegni a inchiostro incollati sui cartoni, fanno pensare a un'elaborazione posteriore, probabilmente realizzata per avere maggiore varietà nelle figure senza costruire nuovi cartoni.
Materiale e tecnica: cartone
Misure: larghezza 34,5 cm, lunghezza 14 cm
Studiosi correlati: Giovanni Poleni (n.1683 - m.1761). Professore di Filosofia sperimentale all'Università di Padova dal 1739 al 1761.
Parole chiave: ottica , pre-cinema
Collocazione: Università degli Studi di Padova, Museo di Storia della Fisica
Codice bene: 53
Bibliografia
- Giovanni Poleni, Indice delle macchine, Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, mss.it., cl. III, 54-55 = 4969-4970, cl. IV, 626 = 5488, 636 = 5497 [Venne redatto da Giovanni Poleni fra il 1740 e il 1761]