
Sistematica - Paleontologia
Regno: Animalia
Phylum/Divisione: Chordata (Vertebrata)
Classe: Mammalia
Ordine: Rodentia
Famiglia: Gliridae
Nome scientifico: Leithia melitensis (Adams, 1863)
Età geologica
Geocronologia (Cronostratigrafia)
Eon (Eontema): Phanerozoic
Era (Eratema): Cenozoic
Periodo (Sistema): Neogene
Epoca (Serie): Pleistocene
Età (Piano): Middle Pleistocene
Altre suddivisioni cronologiche: Pleistocene medio
Descrizione:
Il ghiro gigante, Leithia melitensis, è una forma tipicamente endemica della Sicilia e di Malta caratterizzata da dimensioni superiori al normale. Spesso, a causa dell’insularità, le faune terrestri presentano alcune particolarità rispetto alle faune continentali quali il gigantismo dei piccoli mammiferi. L’aumento di taglia dei piccoli mammiferi potrebbe essere una modificazione adattativa per renderli meno vulnerabili agli uccelli rapaci, che sono normalmente i soli predatori presenti nelle isole. In Sicilia Leithia melitensis si trova spesso associata con i resti di Leithia cartei appartenente allo stesso genere ma di taglia molto inferiore, quasi uguale a quella del ghiro attuale. È associata ai resti di elefante nano (Elephas falconeri, Busk). Il ghiro attuale vive in boschi di latifoglie con scarso strato arbustivo, anche in alta montagna. Le sue abitudini sono prevalentemente notturne, passa quasi tutto il giorno dormendo; si ciba di gemme, germogli, noci, nocciole ed altri frutti. Il ghiro è soggetto a letargo invernale. Il nido è spesso costruito nella chioma degli alberi o in un buco, mentre d’inverno si stabilisce in tronchi vuoti o sottoterra. La femmina, dopo una gestazione di trenta giorni circa, partorisce, in piena estate, 4 o 5 piccoli.
Località di raccolta
Continente/Subcontinente: Europa
Stato: Italia
Regione: Sicilia
Provincia: PA
Comune: Palermo
Località: Grotta Marasà
Collocazione: Università degli Studi di Padova, Museo di Geologia e Paleontologia
Codice bene: 27891
Bibliografia
- Del Favero L., Fornasiero Mg., 2005 - "Nani a giganti siciliani nelle collezioni del Museo di Geologia e Paleontologia dell'Università di Padova". Quad. Mus. Geol. Gemmelaro, 8:71-74.