Bilancia idrostatica

Costruttore: Giuseppe Rosa, costruttore attivo a Milano.

Datazione: secondo quarto sec. XX

Descrizione

I due piatti sospesi alle estremità del giogo sono muniti di piccoli ganci, il che suggerisce che questa bilancia fosse usata come bilancia idrostatica per misurare densità e pesi specifici utilizzando il principio di Archimede. Per ottenere il peso specifico di un liquido, si fissava a uno dei bracci un peso campione – spesso una sfera di vetro massiccio – e la si pesava nell’aria, nell’acqua e nel liquido considerato. Per determinare invece il peso specifico dei solidi, li si pesava prima nell’aria e poi mentre erano posti nell’acqua. In questa bilancia, il giogo è fissato a un indice mobile lungo un arco graduato, lo zero del quale corrisponde a una posizione esattamente orizzontale del giogo stesso. Sotto il supporto, una manovella permette di immobilizzare i bracci della bilancia.

Iscrizioni: Rosa a Milano

Materiale e tecnica: ferro/ottone/alluminio/legno

Misure: altezza 44 cm, larghezza 18 cm, lunghezza 58 cm

Parole chiave: idrostatica

Collocazione: Istituto di Istruzione Superiore "Pietro Scalcerle" di Padova

Codice bene: 41

Bibliografia


  • Adolphe Ganot, Trattato elementare di fisica sperimentale e applicata e di meteorologia, Milano 1861