Inventore : Marcel Deprez (1843-1918) Jules Carpentier (1851-1921)
Costruttore : Deprez Carpentier
Datazione : Ultimo quarto XIX secolo
Descrizione
Negli ultimi decenni del XIX secolo, cominciarono ad essere costruiti numerosi galvanometri cosiddetti “industriali”, poiché impiegati negli ateliers e destinati ad esempio ad essere utilizzati dai meccanici incaricati della gestione dei generatori dinamoelettrici. Si trattava di apparecchi generalmente portatili e a lettura diretta, ossia con un indice mobile lungo una scala graduata in ampere e cominciarono ad essere chiamati “amperometri”. L’influenza delle macchine vicine su tali apparecchi doveva essere ridotta al minimo. Venivano graduati per paragone con un galvanometro a riflessione che serviva da étalon.
L’amperometro Deprez e Carpentier, dal nome degli inventori, Deprez e Carpentier – in questo caso anche costruttore dell’apparecchio Consiste in un ago in ferro dolce, libero di ruotare all’interno di una bobina percorsa dalla corrente da misurare. La bobina stessa è posta al centro di un doppio magnete ripiegato, in modo che l’ago sia sottoposto all’azione opposta del magnete e della corrente della bobina, giungendo così ad una posizione di equilibrio segnata dall’indice lungo la scala. La bobina è inclinata di un angolo inferiore a 90° rispetto alla linea dei poli magnetici, in modo da avere una certa proporzionalità fra l’angolo dellago e la corrente. Grazie alla potenza del campo del magnete permanente, l’influenza dei magneti o delle eventuali correnti vicini era trascurabile. Occorreva però verificare ogni tanto la graduazione dello strumento a causa dell’indebolimento progressivo del magnete.
Iscrizioni : AMPERES-METRE Deprez et Carpentier Bté s.g.d.g
Materiale e Tecnica: Metallo/Vetro
Misure: altezza cm 6,5 ; diametro cm 12,5
Parole chiave : Elettromagnetismo, Galvanometri e altri strumenti di misura
Collocazione : Collezione del liceo Classico “Tito Livio” - Padova
Codice bene : 67
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Bibliografia:
- Museo degli strumenti di Fisica del Liceo Tito Livio di Padova, Canova, Treviso, 2010