
Lo strumento faceva parte del Gabinetto di Fisica già nel 1874, ventotto anni dopo la sua invenzione.
Inventore: Heinrich Ruhmkorff, n.1803 – m.1877. Fu un costruttore di strumenti scientifici di nazionalità tedesca.
Datazione: Terzo quarto sec. XIX
Descrizione
Parte del Gabinetto di Fisica già nel 1874, questo strumento venne proposto dal costruttore Heinrich Ruhmkorff nel 1846 per riprodurre diverse esperienze ideate da Michael Faraday.
Si appendevano ad esempio di volta in volta, fra le espansioni dei due elettromagneti, dei campioni composti di materiali diversi e di forma diversa. Torcendo il filo di sospensione e rilasciandolo, si imprimeva un moto di rotazione e si osservava che in presenza del campo magnetico, tale moto si smorzava o continuava in funzione del tipo di materiale e della forma del campione.
Si poteva inoltre mostrare l’effetto magneto ottico o effetto Faraday, studiando l’azione del campo magnetico su un fascio di luce polarizzata. Le due bobine sono infatti munite alle estremità esterne di fori che permettevano di inserire da una parte un polarizzatore e dall’altra un analizzatore, formati da prismi di Nicol inseriti in tubi di ottone. Si interponeva fra le espansioni polari delle bobine un parallelepipedo di vetro e si osservava che, in presenza di campo magnetico si aveva una rotazione del piano di polarizzazione.
Materiale e tecnica: Legno/ottone/rame/ferro/materiale isolante
Misure: altezza 35 cm, larghezza 60 cm, lunghezza 25 cm
Studiosi correlati: Michael Faraday, n. 1791 – m. 1867. Fu un fisico e chimico britannico.
Parole chiave: Elettromagnetismo, elettricità, effetto magneto-ottico
Collocazione : Collezione del liceo Classico “Tito Livio” - Padova
Codice Bene: 200
Bibliografia
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- Museo degli strumenti di Fisica del Liceo Tito Livio di Padova, Canova 2010