Scultura
Soggetto: Testa del Milicho
Ambito culturale: bottega veneta
Datazione: Inizio sec. XVI
Descrizione:
La testa è denominata tradizionalmente "Milicho" dal nome attribuitole nell'Inventario storico della collezione Mantova Benavides del 1695. In realtà la critica ha ampiamente dimostrato che questo gesso è l'esito di un'elaborazione rinascimentale ispirata a modelli antichi di matrice ellenistica tra i quali, ad es., uno dei Niobidi, oppure il maggiore dei figli del Laocoonte oppure infine il cosiddetto Arrotino del gruppo di Apollo e Marsia. Nel Rinascimento questa iconografia era stata ampiamente utilizzata per l'effigie di Marco Bruto, il cesaricida. Il Bodon sulla base dell'importanza ideologica di questo ritratto e delle testimonianze che se ne hanno, propone che la nostra testa possa derivare da un ritratto di invenzione del Bruto che ne sarebbe dunque il modello. D'altro canto nella stessa collezione del Mantova, era presente un busto in marmo, il Milone (MB70), di cui invece il nostro gesso è stato il modello.
Materiale e tecnica: Gesso/ calco/ modellatura/ patinatura
Misure: altezza 34 cm
Provenienza: Collezione Mantova Benavides, Padova; Collezione Vallisneri, Padova
Collocazione: Università degli Studi di Padova, Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte
Codice bene: MB69
Mostre
- La Curiosità e l’Ingegno. Collezionismo scientifico e metodo sperimentale a Padova nel Settecento, Padova, Centro Musei Scientifici, 2000
- Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento, Padova, Palazzo del Monte di Pietà, 2 febbraio-19 maggio 2013
Bibliografia
- Candida Bianca, I calchi rinascimentali della collezione Mantova Benavides, Padova, Cedam, 1967, pp. 68-71, n. 13, figg. 27-28.
- Schwarzenberg Erwin, Bianca Candida: i calchi rinascimentali della collezione Mantova Benavides (recensione), in Gnomon, XLII (1970), p. 612, n. 13a.
- Favaretto Irene, La fortuna del ritratto antico nelle collezioni venete di antichità: originali, copie e “invenzioni”, in Bollettino d’Arte, 79 (1993), pp. 68-70.
- Favaretto Irene, L'immagine raddoppiata: calchi, copie e invenzioni “all'antica” nelle collezioni venete di antichità, in Les moulages de sculptures antiques et l'histoire de l'archéologie, Actes du colloque international (Paris, 24 oct. 1997), Henri Lavagne, Francoise Queyrel edd., Genève, Droz, 2000, p. 19.
- Favaretto Irene, Problemi di “teste” e di altre cose. Alessandro Vittoria e gli artisti veneti del suo tempo a confronto con l’arte antica, in Alessandro Vittoria e l’arte veneta della maniera, Atti del convegno internazionale di studi (Udine, 26-27 ottobre 2000), a cura di Lorenzo Finocchi Ghersi, Udine, Forum, 2001, p. 169.
- Menegazzi Alessandra, Antichità e oggetti d'arte.5. Il cosiddetto Milicho, in La Curiosità e l’Ingegno. Collezionismo scientifico e metodo sperimentale a Padova nel Settecento, Padova, Università di Padova, 2000, pp. 124-125.
- Bodon Giulio, «Omnis generis antiquitatis refertum». Qualche considerazione sul musaeum di Pietro Bembo, in Giulio Bodon, Veneranda Antiquitas: studi sull'eredità dell'antico nella rinascenza veneta, Bern, P. Lang, 2005, pp. 60-64.
- Avery Victoria J., The production, display and reception of bronze heads in Renaissance Venice and Padua: surrogate antiques, in Kopf-Bild: die Buste in Mittelalter und Früher Neuzeit, a cura di J.Kohl, R.Muller, München 2007, pp. 100-103.
- Bodon Giulio, Heroum Imagines.La Sala dei Giganti a Padova: un monumento della tradizione classica e della cultura antiquaria, Venezia, Istituto Veneto, 2009, pp. 74, 324-325, 333-336.
- Bodon Giulio, Scheda n.5.9 (Milicho), in Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento,catalogo della mostra (Padova, Palazzo del Monte di Pietà, 2 febbraio-19 maggio 2013), a cura di Guido Beltramini, Davide Gasparotto, Aldo Tura, Venezia, Marsilio, 2013, pp. 330-331.
- Bodon Giulio, 65. Milicho, in Un Museo di Antichità nella Padova del Cinquecento. La raccolta di Marco Mantova Benavides all'Università di Padova, a cura di Irene Favaretto, Alessandra Menegazzi, Roma, Giorgio Bretschneider, 2013, pp. 90-93.