1Sculture antiche

Tra le sculture antiche della collezione sono comprese sia opere greche di età classica ed ellenistica che opere d’età romana. La presenza di scultura greca è un tratto distintivo delle collezioni venete di antichità del tempo, agevolato dai contatti della Repubblica di Venezia con l’Oriente.

2Sculture rinascimentali alla maniera antica

Una particolarità della collezione Mantova Benavides è la numerosa presenza di sculture cosiddette “all’antica”, che vanno a riprodurre in tutto o in parte opere della scultura greco-romana. Per queste sculture è stata ipotizzata una provenienza perlopiù da botteghe di artisti del tempo. Le opere originariamente avrebbero avuto la funzione di modelli per creazioni artistiche di vario genere come nel caso della decorazione pittorica di Sala dei Giganti in Padova (1539-1541).

3 Sculture rinascimentali

Le sculture rinascimentali presenti sono perlopiù modelli, bozzetti e calchi. Alcune di esse rivestono particolare importanza e sono ampiamente note nella letteratura specialistica come il gesso della testa del Gattamelata (vedasi “Scultura-Testa del Gattamelata”) o il modello dell’Allegoria della Sapienza (vedasi “Statua-Allegoria della Sapienza”). In altri casi si tratta di materiale di livello più modesto ma comunque di alto interesse per la storia della scultura a Padova nel Rinascimento.

4Vasi antichi

Tra i vasi antichi vi sono vasi a figure rosse per la maggior parte di produzione apula, essi documentano il precoce e grande interesse antiquario e collezionistico che sorse in Veneto sin dal sec. XVI intorno a questi oggetti. Non mancano tuttavia i ritrovamenti di vasi locali, testimonianza dell’antichità della propria terra (vedasi “Vaso biconico”).

5Vasi rinascimentali e alla maniera antica

Tra i pochissimi esemplari di vasi rinascimentali conservati spiccano una forma di cratere che riprende, imitandoli, i vasi antichi e un’anfora in vetro di fabbrica muranese.

6 Studi sulla disposizione originaria della collezione

Nell’occasione della recente pubblicazione del catalogo scientifico della collezione (2013) è stato fatto il punto delle conoscenze anche sull’originale allestimento della collezione. Essa era esposta in grandi armadi aperti, di cui resta un esempio nella libreria che ancora oggi si conserva al Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte